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Pianta dello zucchero - Dolce in Asia, amara in EuropaUn edulcorante più dolce dello zucchero e privo di calorie, che cresce in giardino, sul balcone o in appartamento. La soluzione naturale, facile ed economica per chi vuole o deve diminuire l’assunzione di glucosio. Basta staccare una fogliolina e metterla nel caffè. È la Stevia rebaudiana, pianta oggetto di controversia tra chi sostiene la sua innocuità, chi la potenziale tossicità. La Stevia è una pianta spontanea di Sud, Centro e parzialmente Nord America. Il suo potere dolcificante - circa quaranta volte superiore a quello del saccarosio - e l’assenza di calorie, la pongono al centro dell’interesse come potenziale surrogato dello zucchero soprattutto nel caso di obesità e diabete. Tradizionalmente utilizzata nei paesi dell’America latina, la pianta è attualmente coltivata e commercializzata in Paraguay, Messico, Brasile, Cina, Malesia, Corea del Sud, Giappone, paesi in cui gli studi necessari a consentire l'immissione sul mercato hanno determinato la sua innocuità; mentre il governo canadese sta sviluppando attualmente un programma scientifico per incoraggiarne la produzione. In Giappone, con l’abolizione di aspartame e saccarina avvenuta nel 1970, è stato messo a punto un metodo per l'estrazione dei glucosidi della Stevia. Da allora, nel paese l’estratto è presente nel 50% dei prodotti dolcificanti e in una grande quantità di prodotti agro-alimentari: dalla salsa di soia alle bevande gassate, dalla gomma da masticare a focacce e dolci di riso; perfino la Coca Cola l’ha utilizzato per dolcificare il suo prodotto light.
La Svizzera si affianca a Stati Uniti ed Europa per quanto concerne le riserve sull’utilizzo commerciale della Stevia: “I dati scientifici disponibili attualmente non escludono che le componenti di questa pianta possano presentare rischi per la salute dei consumatori. Fin quando questi dubbi non saranno dissipati da analisti scientifici, la Stevia rebaudiana non potrà essere ammessa come derrata alimentare in Svizzera, anche se i suoi estratti sono utilizzati da diverso tempo in Asia”, si afferma all’Ufficio federale della salute pubblica. Non solo gli asiatici, ma anche altri popoli usano tradizionalmente la pianta; in Uruguay questo succede da oltre 500 anni senza apparenti problemi di salute. Nonostante ciò, le autorità americane giustificano l’attuale restrizione con il fatto che l’introduzione a livello industriale di additivi derivati dalla Stevia, porterebbe a consumi per persona molto maggiori rispetto a quelli registrati in Giappone o presso popoli che la sfruttano tradizionalmente.
A credere nelle potenzialità della pianta è, in Europa, il Dottor Jan Geuns dell’Università Cattolica di Leuven, in Belgio. Università che ospita fra gli altri il Centro europeo di ricerche per la Stevia. Dai diversi studi effettuati da questo e altri istituti emerge che la stevia non comporta problemi per la salute. L’istituto dispone di un approfondito sito Internet in cui sono pubblicate parecchie informazioni sull’argomento in inglese e francese.
Che si seguano i consigli di Speck o si sperimenti da sé, è importante ricordare che nonostante il sapore estremamente dolce, la Stevia non sostituisce lo zucchero che resta un nutriente indispensabile per il buon funzionamento dell’organismo. Praticamente priva di calorie, la Stevia non fornisce infatti energia al corpo, anche perché si consuma in dosi ridottissime. Per questo motivo la pianta è guardata con interesse quale opportunità di edulcorante per diabetici o persone in soprappeso. In Paraguay, ad esempio, una mistura di erbe contenente stevia è usata da 45 anni in casi di diabete per ridurre il livello di zuccheri nel sangue. Non si esclude che il dossier della Stevia venga riaperto in Europa su pressione scientifica e mediatica. “Il problema della Stevia è di origine politica, non sanitaria”, conclude Neubaumer, “è probabile che produttori di surrogati dello zucchero quale saccarina e aspartame non vedano di buon occhio l’entrata sul mercato di questo concorrente”. Concorrente che in Giappone è comunque divenuto un prodotto industriale alla stregua di tutti gli altri e che dovrebbe dunque fare la felicità del settore. Non per niente EMMI e Migros hanno già nel cassetto alcune ricette a base di Stevia, nell’attesa di un futuro e non improbabile ripensamento da parte dell’Europa e del Consiglio federale.
- Caminada Figli di O. – sementi - Lamone-Cadempino. Tel 091 966 66 22. - Gärtnerei Neubaumer – Erlen TG. Tel 071 648 13 32 – www.neubauer.ch (ordinazione di piantine anche via Internet). - www.stevia.ch Il sito dell’Associazione Pro Stevia Svizzera. In tedesco. - http://bio.kuleuven.be/biofys/ESC/ESC.htm Sito del Centro europeo di ricerche sulla Stevia, Università Cattolica di Leuven, Belgio. Di Cindy Fogliani - Rivista Gente Sana - maggio 2007 |
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