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Banca alternativa svizzera - dirigere l'energia del denaro


“È sempre la politica a dover rincorrere l’economia, spesso goffamente e da molto lontano, mai il contrario”. Economia, denaro, due entità che governano sul mondo. Ma cos’è questo denaro che maneggiamo oramai tutti con disinvoltura?

Il denaro, nella forma conosciuta oggi ha una storia assai recente. Il baratto, la valutazione di metalli preziosi, lo scambio di valute in rappresentanza di metalli preziosi, sono i suoi antenati. Questo nuovo figlio, nato dopo la seconda guerra mondiale, ha un carattere decisamente più aleatorio, libero com’è da ogni legame con la materia. Si è creato da sé, senza intenzione, e molti tra i migliori studiosi di economia al mondo ancora si chiedono come possa funzionare. Nel frattempo lui ancora si trasforma divenendo cifra anonima e sempre più incontrollata tra i circuiti di un cervello elettronico. “Ecco l’assoluta immaterialità monetaria: null’altro che delle registrazioni contabili, l’orizzontalità perfetta, senza più alcun legame verticale tra la moneta e la natura. E se in natura, “nulla si crea e nulla si distrugge”, per la nuova realtà monetaria questo non è più vero: dal nulla nasce qualcosa”. Il denaro è dunque una convenzione che ha assunto la connotazione di fenomeno incontrollato. Una promessa di pagamento dove il denaro rappresenta il bene materiale che si avrà in risarcimento. Proprio questa versatilità del denaro a poter rappresentare qualsiasi bene, facilita gli scambi e rende difficili i controlli. In pratica affidando a qualcuno dei soldi, è possibile che egli li materializzi in un frutto come in una sigaretta. Più in grande, si può inconsapevolmente contribuire al finanziamento di una produzione di energia alternativa come alla creazione di armi atomiche.

Staccatosi da ogni legge materiale, il denaro possiede l’oscura proprietà che gli permette di moltiplicarsi senza limiti apparenti. Somme considerevoli hanno assunto un potere d’acquisto enorme che va oltre alla materia. Oggi con il denaro si acquista influenza e potere, si interferisce nell’ordine mondiale e nella vita di ognuno di noi. Volendo dare dunque una definizione di denaro, lo si potrebbe equiparare a un’energia, una spinta capace di muovere l’intero genere umano nelle diverse direzioni percorribili. “Oggi sono le banche, le società d’investimento, i fondi istituzionali, le grandi aziende che giudicano i governi e che li puniscono finanziariamente. La loro attività dilagante e predatoria non conosce confini nazionali, non accetta regole che non siano quelle del potere finanziario e fa giustizia sommaria di coloro che violano la legge di mercato, l’unica valida legge che abolisce tutte le altre”. In una realtà orientata all’accumulazione di denaro è inevitabile che qualche timore sorga nel constatare, come affermato da Fabio Silva vicepresidente del Consiglio di Amministrazione di Banca popolare Etica, che “gli affari più redditizi sono solitamente illeciti”, e vengono spesso conclusi anche grazie ai nostri risparmi che riponiamo in mani senz’altro affidabili dal punto di vista della solvibilità, meno da quello etico.


Etica redditizia

Un’alternativa esiste e, in Svizzera, questa è rappresentata dalla BAS, la Banca alternativa BAS. Abbiamo incontrato Fabiano Cavadini, responsabile del Gruppo ticinese per la promozione della BAS: “Responsabilizzare il denaro è il nostro motto, sensibilizzare sull’importanza di una corretta condotta finanziaria è uno tra i nostri compiti. Mentre, fortunatamente, la popolazione è molto più attenta ai consumi rispetto ad un tempo, non esiste ancora una cultura della finanza etica. In altre parole sono in pochi a chiedersi come saranno investiti i risparmi che hanno depositato in banca, e a rendersi conto dell’influenza che questi possono avere sulla società. Insomma, a chi affidare i propri risparmi è una scelta politica tanto quando decidere da chi, e se, comprare l’acqua”.

La BAS è stata fondata nel 1990 da alcune organizzazioni di aiuto allo sviluppo e movimenti ambientalisti tra cui, per il Ticino, l’Associazione Botteghe del Mondo di Sementina e l’Associazione Cultura Popolare di Balerna. Sorta per garantire i finanziamenti a progetti ed imprese rispettosi dell’uomo e dell’ambiente, conta oggi quasi 20'000 clienti per una somma dei crediti di 562 milioni e di bilancio di 606 milioni di franchi. La BAS, come altri istituti nel suo genere, con la sua continua crescita dimostra che una politica economica fondata su principi etici è possibile e redditizia. “Sì, la BAS è forse meno redditizia rispetto alle altre banche ma senz’altro più sicura. Questo è stato osservato in modo evidente in occasione della recente crisi borsistica che non ha avuto sul nostro istituto le ripercussioni negative che ha avuto su molti altri. Inoltre, riteniamo che il solo perseguimento della massima redditività non costituisca necessariamente il presupposto per un maggior benessere; in effetti è questo il principio su cui fonda l’istituto”.


Trasparenza sinonimo di legalità

La Banca alternativa BAS offre principalmente servizi di risparmio e di credito. Essa sostiene in modo particolare i progetti nei seguenti ambiti: energie alternative, agricoltura biologica, progetti per le donne, imprese ecologiche e sociali, formazione e cultura, cooperazione allo sviluppo, abitazioni alternative e sociali, settore d’incoraggiamento generale, progetti sociali. La difficoltà nell’effettuare controlli sul reale impiego dei crediti concessi fa sì che l’istituto operi unicamente in territorio nazionale, sostenendo comunque le associazioni locali che operano all’estero. I depositi portano generalmente interesse, è comunque possibile rinunciare a parte o a tutti gli interessi per contribuire direttamente ad abbassare i costi dei crediti o all’alimentazione di un fondo di incoraggiamento destinato a progetti particolarmente meritevoli di sostegno.

Chi depone i soldi in banca può scegliere i settori in cui essi andranno investiti tra quelli elencati in precedenza. “È una peculiarità che possono permettersi solo istituti che non hanno niente da nascondere, istituti etici, dunque. Non solo lasciamo decidere ai nostri clienti il modo in cui sarà investito il loro denaro ma pubblichiamo annualmente il resoconto di ogni credito erogato, indicando il destinatario e il progetto sostenuto, e lo sottoponiamo a tutti i clienti. Per una massima trasparenza in esso compaiono pure gli onorari dei dipendenti. Al momento attuale, il rapporto tra i salari degli impiegati (dirigenti inclusi) si limita a un massimo di 1:3”. La BAS si preoccupa infatti di essere etica anche tra le sue mura offrendo condizioni d’impiego esemplari: differenze di salario tra collaboratori inferiore alla media, prestazioni sociali superiori, clima di lavoro cooperativo, rappresentanza del personale in tutti gli organi dell’istituto. La BAS lavora secondo il principio della copertura dei costi senza praticare la massimizzazione dei profitti; utili sono generati al fine di creare le necessarie riserve e i fondi per la copertura rischio. Eventuali entrate supplementari sono invece distribuite agli azionisti o destinate al fondo appositamente creato per il sostegno di progetti poco redditizi dal profilo economico ma particolarmente meritevoli da quello etico (fondi di incoraggiamento), a cui sono concessi crediti a basso costo o a costo zero.


Investire per un futuro

In seguito alla crescente domanda, l’istituto si vede oggi impegnato ad aumentare le proprie riserve per poter far fronte alle richieste dei nuovi clienti. Per far questo è in atto una campagna volta ad attirare nuovi azionisti. “La BAS ha ottenuto successo presso i vecchi azionisti, che hanno comprato nuovi titoli ma, al momento, fatica a reclutarne di nuovi”. Non solo, infatti, si preoccupa della destinazione dei crediti ma rifiuta categoricamente capitali che violano i criteri etici su cui si basa o di dubbia provenienza. Questo restringe la cerchia dei potenziali azionisti ma non l’annulla, come dimostra l’ottimo stato di salute dell’istituto.

Per concludere citiamo nuovamente Fabio Silva secondo cui “la strada più lunga è quella che dal cuore porta al portafoglio”; la nostra speranza è che una maggiore consapevolezza della posta in gioco ci conduca quanto prima su un cammino che trasformi la “legge al disopra di tutte le altre” in una legge a tutela dell’umanità.


Informazioni e documentazione: Gruppo ticinese per la promozione della Banca alternativa BAS, Fabiano Cavadini, 091 968 24 71, fabiano.cavadini@abs.ch, www.bas-info.ch.

Citazioni tratte da: Nel nome del franco – Storie morali e immorali sulla moneta, di Fabrizio Fazioli, Ed. Casagrande Bellinzona.

Rivista Gente Sana 2005