"Guardi questa qui", ci dice Tiziano Paolini mentre seleziona una tra le numerose immagini che scorrono sullo schermo del suo PC. Si tratta di immagini scattate ai cristalli che si formano congelando le molecole d’acqua. Le forme azzurre che risaltano sullo sfondo blu hanno varie fogge, nessuna è uguale all'altra seppur si riscontrino forme ricorrenti quali il cerchio e l'esagono. Paolini le fotografa dal 2007 ed ha un archivio di 250 immagini. Quella che ci mostra è inequivocabilmente una croce contornata da un cerchio. "Quest'acqua è stata raccolta sulle rive del Ceresio, in occasione di una cerimonia di ringraziamento del lago. E questa è l'immagine che si è presentata al microscopio. Impressionante, trovo".

Tiziano Paolini, già presidente dell'Associazione acquedotti ticinesi e responsabile dell’Azienda acqua potabile di Giubiasco, è oggi responsabile dell'acquedotto di Gordola e titolare del Laboratorio Acqua Viva, che offre consulenza nell'ambito degli acquedotti e propone soluzioni di potabilizzazione e dinamizzazione delle acque.

Nelle sue consulenze per gli acquedotti Paolini cerca di sensibilizzare sull'importanza di avere acque vitali. "Esistono speciali vasche di rivitalizzazione (utilizzate all’acquedotto di Giubiasco), bacini di accumulo cilindrici con un fondo a forma di cono dal cui vertice fluiscono le acque in uscita, che così facendo formano un vortice. È importantissimo che l'acqua sia sempre in movimento: l'acqua in movimento è viva, l'acqua ferma muore. Purtroppo i nostri acquedotti non sono costruiti secondo questi principi e, al momento, la sensibilità è bassa anche a causa della mancanza di riconoscimento scientifico verso queste osservazioni. Intanto, basandosi su affermazioni scientifiche, vengono stabilite soglie di tolleranza per il contenuto di sostanze chimiche nocive nelle acque potabili. Una città come Torino viene rifornita con le acque prelevate dal Po - fiume altamente inquinato - e distribuite alla popolazione dopo essere state depurate attraverso filtri con carbone attivo, flocculazione e disinfezione con il cloro. Sempre più spesso è inneggiata l'importanza dell'acqua per la salute, ma si riscontra pochissima consapevolezza sull’importanza di preservare questo elemento vitale che è quotidianamente aggredito dalle nostre attività".

"In cosa consiste, in realtà, un'acqua di buona qualità?", è questa la domanda che ha spinto Paolini ad andare oltre alle consuete analisi e alle relative normative sui requisiti fisici e chimici dell'acqua potabile, avventurandosi su sentieri poco, talvolta mai, percorsi. È stato così che, ispirato dalle ricerche di Emoto, ha ideato un'apparecchiatura per fotografare i cristalli d'acqua. "Il procedimento è diverso da quello utilizzato da Emoto e i risultati pure. Le immagini di Emoto sono forme più geometriche, mentre io ottengo essenzialmente delle figure. La mia teoria è che il processo di congelamento metta in rilievo una forma energetica o vibrazionale presente nel liquido. Per capire meglio si può paragonare questo processo a quanto accade mettendo della sabbia su una lastra in metallo e applicando un suono: la sabbia, mossa dalle vibrazioni, si dispone in forme geometriche che rappresentano la geometria del suono applicato. In questo caso non applico alcun suono. La geometria è intrinseca nell’acqua e viene evidenziata dal congelamento. Inizialmente cercavo di interpretare le forme risultanti, poi ho scoperto che chi mi porta l'acqua da analizzare ha interpretazioni più interessanti e calzanti delle mie, perciò mi limito a poche osservazioni. Spesso ho l'impressione che le persone intravvedano nelle forme dell'acqua esattamente ciò di cui necessitano in quel momento".

Un utilizzo concreto queste immagini l'hanno avuto quando Paolini ha ricevuto da analizzare le acque del Gange, fiume sacro indiano: "L'obbiettivo era di dimostrare che il fiume è vivo per evitare la costruzione di sei bacini idroelettrici sul suo corso. Ciò che mi ha colpito maggiormente in questa esperienza è che, seppur prelevate in località distanti centinaia di chilometri l'una dall'altra, le acque presentavano tutte la stessa forma di base, con varianti al suo interno; come se una matrice le accomunasse. Un'osservazione che mi intriga seppur non sappia darle una spiegazione. In ogni caso il Governo ha rinunciato alla costruzione di buona parte dei bacini. Non so se in questo abbiano avuto un ruolo anche le mie fotografie".

Sulla parete di fronte al microscopio è appeso uno scatto raffigurante un cerchio con un cuore in centro (che trovate pubblicata in copertina). "È un'acqua su cui è stata fatta una meditazione da parte di una persona a me molto cara". Un'altra immagine, stavolta sullo schermo, è piuttosto inquietante: "Si tratta di un'acqua trattata industrialmente". Per aggiungere inquietudine all'inquietudine, quest'acqua a -15°C non è congelata a e anzi, pulsava. "Mi è capitato anche con un'acqua di sorgente. Ipotizzo che vi fosse un essere elementale nel cristallo ma è un’intuizione e non una certezza. In questo lavoro vi sono molti misteri, e preferisco evitare di trarre conclusioni limitanti, cercando di coltivare, non è sempre facile, un'osservazione pura, lontana dai pregiudizi e dagli stretti confini del conosciuto".   Cindy Fogliani - Rivista Gente Sana - gennaio 2013